"Lascia che i tuoi segreti cantino": un'analisi auto-etnografica su come la musica può permettere il recupero da abusi su minori
DOI:
https://doi.org/10.15845/voices.v17i2.859Parole chiave:
trauma, child abuse, recovery, affordance, reflexivity, healingAbstract
Una vasta letteratura documenta che la musica può consentire il recupero e la guarigione attraverso svariati mezzi, come la performance e la memoria di lavoro. Tuttavia, non è ancora chiara una comprensione di “come” la musica raggiunga questo. Una combinazione di indagini accademiche e scritti riflessivi da parte di un sopravvissuto che usa la musica come recupero, offre una prospettiva convincente sulle sue funzioni e abilità. Questo articolo esplora come la musica permetta il recupero da abusi, seguendo la linea cronologica del recupero di un sopravvissuto presentata in quattro principali fasi. Come strategia di comunicazione, la musica può avviare divulgazioni ed espressioni del trauma, quindi essa può anche ancorare un sopravvissuto al presente e consentire così la gestione del recupero. Inoltre, la musica può creare uno spazio sicuro attraverso le sue diverse qualità, ma in questo spazio di recupero si può anche verificare un cruciale uso musicale delle sue limitazioni. Infine, la musica può permettersi lo sviluppo e il mantenimento di un sicuro attaccamento e comprensione del valore, promuovendo la guarigione dai danni causati dall'abuso. Questi temi forniscono insieme un’unica prospettiva e comprensione di come la musica possa permettere tale recupero. (Abstract tradotto da Claudio Cominardi)
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