Ricostruendo i confini della demenza: improvvisazione clinica come esperienza musicalmente consapevole nella cura a lungo termine
DOI:
https://doi.org/10.15845/voices.v18i2.943Parole chiave:
dementia, clinical improvisation, music analysis, neurodegenerative boundaries, mindfulness, musical values, well being, healthAbstract
Questo studio esplora l'uso dell'improvvisazione clinica con pazienti che mostrano sintomi o hanno una diagnosi di demenza (esempi di sintomi correlati sono isolamento sociale, depressione, disorientamento e deterioramento cognitivo). Molti studi sull'uso della musicoterapia con questa popolazione sono stati completati; tuttavia, sono pochi quelli concentrati sull'improvvisazione. Questo studio è unico in quanto esplora esperienze di improvvisazione con particolare attenzione all'analisi e al significato musicale. Attraverso uno studio qualitativo di otto sessioni settimanali con sei differenti clienti donne, questa indagine si propone di offrire una ricca descrizione di momenti di musica improvvisata in relazione a caratteristiche che spesso si deteriorano con la demenza. Viene inoltre fornita una discussione sulla trascendenza di certi confini della demenza, attraverso le qualità naturali di consapevolezza che esistono all'interno di un'esperienza musicale. (Traduzione di Claudio Cominardi)Downloads
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Pubblicato
2018-04-24
Come citare
Parsons, J. (2018). Ricostruendo i confini della demenza: improvvisazione clinica come esperienza musicalmente consapevole nella cura a lungo termine. Voices: A World Forum for Music Therapy, 18(2). https://doi.org/10.15845/voices.v18i2.943
Fascicolo
Sezione
Research
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